Come per qualsiasi intervento chirurgico anche la Mastoplastica additiva porta con se una piccola possibilità che possa verificarsi qualche imprevisto o complicanza legata ad una risposta individuale anomala nei confronti delle protesi, dell’anestesia o dei processi di guarigione. Il più delle volte sono problematiche risolvibili con una revisione chirurgica.

Contrattura Capsulare

L’organismo reagisce nei confronti della protesi come con qualsiasi altro corpo estraneo, dando luogo alla formazione di una sottile capsula fibrosa che la riveste completamente. Inoltre aderendo ai micropori della testurizzazione della protesi si ha l’effetto di stabilizzazione con i tessuti circostanti. Tuttavia in un numero limitato di casi, questa capsula può andare incontro, nei mesi o negli anni successivi, ad un fenomeno di inspessimento e retrazione, costringendo e deformando, in misura variabile, la protesi. A secondo del grado di contrattura si può avere una compromissione del risultato estetico (maggior visibilità di pieghe della protesi, ritenzione verso l’alto della protesi, decentramento verso il basso del complesso areola capezzolo, arrotondamento della forma, rigidità e dolorabilità) e rendere consigliabile un intervento chirurgico per correggere il problema. Quasi sempre la contrattura si manifesta su un solo seno generando un’asimmetria. Maggiore è la qualità delle protesi impiegate e minore è il rischio che si possa sviluppare una contrattura capsulare. Le protesi ALLERGAN e MENTOR hanno i più bassi indici di rschio disponibili sul mercato.

  • Percentuale di Rischio

    circa 4 casi ogni 100 pazienti

  • Quando può accadere

    generalmente entro il primo anno

contrattura-capsulare1 Le Complicanze nella Mastoplastica Additiva

Ematoma e Sieroma

E’ un accumulo variabile di sangue o siero all’interno della tasca mammaria che si manifesta con un aumento di volume e dolorabilità del seno interessato. Generalmente l’ematoma può insorgere nelle prime 24 ore post operatorie per la riapertura di un vasellino portando ad una raccolta di una variabile quantità di sangue. La presenza dei drenaggi permette una parziale evacuazione ma se necessario si procede alla riapertura e pulizia della tasca dal coagulo formatosi. In alcuni casi è possibile la formazione di sieroma tardivo anche dopo diversi mesi o anni dall’intervento, senza apparente motivo, per fenomeni infiammatori di varia natura e causa o da sfregamento meccanico dei tessuti periprotesici.

  • Percentuale di Rischio

    circa 1 caso ogni 100 pazienti

  • Quando può accadere

    generalmente entro le prime 24 ore per l’ematoma e i primi 10 giorni per il sieroma

ematoma Le Complicanze nella Mastoplastica Additiva

Rotazione e Dislocazione protesi

La rotazione delle protesi, anche se rara, è sempre possibile, soprattutto nelle prime tre settimane ed il più delle volte è dovuto ai movimenti delle braccia che determinano la contrazione del muscolo pettorale o in alcuni casi di lassità di contenimento dei tessuti mammari periprotesici. Non sempre è possibile riposizionarle manualmente e il più delle volte è necessario un intervento chirurgico. Il paziente che sceglie le protesi anatomiche è consapevole che hanno una maggiore probabilità di rotazione rispetto alle protesi tonde. In caso di recidive di rotazione si consiglia la sostituzione delle protesi anatomiche con protesi rotonde. In alcuni casi la protesi può o dislocarsi verso l’alto o verso il basso oltre il solco mammario. In alcuni casi di lassità capsulare, si può verificare una dislocazione laterale verso la linea ascellare. In tutti i casi si evidenzia una asimmetria più o meno marcata. In tutti i suddetti casi il rischio aumenta se la paziente dorme a pancia in giù schiacciando le protesi o per l’utilizzo di reggiseni push-up.

  • Percentuale di Rischio

    circa 2 casi ogni 100 pazienti

  • Quando può accadere

    generalmente entro i primi 3 mesi ma può accadere anche dopo diversi anni

rotazione Le Complicanze nella Mastoplastica Additiva

Brutte Cicatrici

L’intervento prevede la presensa e la permanenza di una o più cicatrici cutanee che saranno, in misura variabile, sempre visibili. La cattiva qualità delle cicatrici, quando non dovuta ad infezioni o riaperture della ferita chirurgica, è strettamente legata alla risposta individuale. VEDI PAGINA DEDICATA link

  • Percentuale di Rischio

    circa 2 casi ogni 100 pazienti

  • Quando può accadere

    generalmente entro i primi 5 mesi nel periodo di maturazione cicatriziale

Asimmetrie

In natura non esistono due mammelle uguali. Ci sarà sempre una certa differenza di forma e volume ed altezza tra le due mammelle anche dopo l’intervento. Anche nei casi di intervento con utilizzo di protesi di diverso volume, nel tentativo di ridurre l’asimmetria preesistente, le due mammelle non potranno mai essere uguali. Quando non dovute a contratture capsulari, la possibilità che si verifichino asimmetrie è il più delle volte legata ad una differente guarigione o alla presenza di una complicanza come il sanguinamento e la formazione di un ematoma o ad asimmetrie preesistenti o ad una differenza di consistenza e qualità dei tessuti delle due mammelle o asimmetrie della gabbia toracica. Non sempre è possibile una correzione.

  • Percentuale di Rischio

    dipende dalle asimmetrie preoperatorie

  • Quando può accadere

    possono evidenziarsi subito e migliorare o peggiorare con il tempo

Doppio Solco

E’ un difetto estetico che consiste nella presenza visibile di uno scalino da 1 a 3 cm. nel polo inferiore della mammella. Si avrà quindi la presenza visibile sia del nuovo solco mammario e sia del vecchio solco più in alto. E’ dovuto ad una mancata distensione del polo inferiore con difetto di copertura della protesi da parte della ghiandola. I casi più a rischio sono le mammelle con una densità e consistenza accentuata e in caso di mammella con iposviluppo del polo inferiore (mammella tuberosa o pseudo tuberosa). In alcuni casi si verifica da scivolamento per ptosi della ghiandola sulla protesi e mancata copertura del suo polo inferiore. Può altresì verificarsi a distanza di tempo anche per fenomeni di perdita di volume dei tessuti mammari che determinino un relativo difetto di copertura del polo inferiore della protesi (atrofia ghiandolare, riduzioni di peso, allattamento, disturbi ormonali, etc.). Il difetto non è correggibile salvo rari casi.

  • Percentuale di Rischio

    circa 1 caso ogni 100 pazienti

  • Quando può accadere

    generalmente entro i primi 3 mesi ma può accadere anche dopo diverso tempo o dopo allattamento

doppio-solco Le Complicanze nella Mastoplastica Additiva

Alterazioni della Sensibilità

In alcuni casi può verificarsi una riduzione più o meno importante della sensibilità in alcune zone del seno e soprattutto a livello del complesso areola capezzolo. Generalmente è transitoria ma può in alcuni casi essere permanente. Altre volte si rileva un aumento di sensibilità dovuta alla distensione delle terminazioni nervose. In rarissimi casi può permanere una dolorabilità della mammella anche oltre un anno.

  • Percentuale di Rischio

    circa 10 casi ogni 100 pazienti

  • Quando può accadere

    generalmente da subito dopo l’intervento ma tende a migliorare con il tempo

Sinmastia

E’ un evento raro dovuto ad un cedimento e scollamento dello spazio intermammario con conseguente sollevamento cutaneo e perdita del solco tra i due seni con contatto diretto delle due protesi. In alcuni casi la riduzione del solco visibile è dovuta ad una particolare lassità del tessuto adiposo intermammario che non offre una corretta resistenza ed adesione al piano sternale. La sinmastia è più frequente quando l’aumento di volume del seno è rilevante. Non sempre la correzione chirurgica è possibile.

  • Percentuale di Rischio

    molto raro, meno di 1 caso ogni 1000 pazienti

  • Quando può accadere

    generalmente da subito dopo l’intervento

Infezione

E’ estremamente rara ma, se presente, può essere necessario rimuovere la protesi ed attendere almeno tre mesi prima di effettuare un nuovo impianto il cui costo sarà a carico della paziente. Pertanto per almeno tre mesi la paziente avrà un’asimmetria delle mammelle mascherabile con l’utilizzo di una protesi esterna.

  • Percentuale di Rischio

    molto raro, meno di 1 caso ogni 1000 pazienti

  • Quando può accadere

    generalmente entro 1 mese dopo l’intervento

Visibilità e Palpabilità delle protesi

Soprattutto nei soggetti magri o nelle zone della mammella dove i tessuti di copertura dovessero risultare esigui e non sufficienti a nascondere la presenza delle protesi, sarà sempre possibile che si evidenzi la presenza del bordo della protesi e la presenza di pieghe visibili (RIPPLING) e palpabili, soprattutto nella porzione laterale e quando ci si piega in avanti. Il problema non è risolvibile.

  • Percentuale di Rischio

    circa 5 casi ogni 100 pazienti

  • Quando può accadere

    generalmente entro i primi 6 mesi ma può accadere anche dopo diversi anni

Deformazione permanente e Rottura protesi

In alcuni casi potrebbe verificarsi nel tempo una deformazione delle protesi per perdita di coesività del gel di silicone. Questo determina una modificazione della forma del seno risolvibile con la sostituzione della protesi. L’uso di reggiseni imbottiti o push up e il dormire a pancia in giù, o in posizioni che portano ad uno schiacciamento del seno, è fortemente sconsigliato per la possibilità che possano determinare deformazioni permanenti delle protesi ed atrofie della ghiandola. E’ possibile che nel tempo e in alcuni casi le protesi possono rompersi e diventare necessaria la sostituzione. Si consiglia di sottoporsi, nel caso di sospetto di rottura e comunque almeno ogni dieci anni, a risonanza magnetica di controllo per verificarne l’integrità.

  • Percentuale di Rischio

    circa 1 caso ogni 500 pazienti

  • Quando può accadere

    generalmente dopo diversi anni

Ptosi

Con il tempo è possibile che il peso delle protesi aggiunto alle mammelle possa determinare una discesa progressiva del seno. In alcuni casi può essere anche solo monolaterale. Altre volte invece si verifica uno scivolamento dei tessuti sulla protesi che portano il complesso areola capezzolo più in basso. Non è possibile prevedere dopo quanto tempo i tessuti possano cedere ed è sempre in relazione con l’elasticità dei tessuti e il peso delle protesi aggiunto. La ptosi potrebbe cominciare anche dopo un mese se i tessuti non reggono il peso. In questi casi potrebbe essere necessario effettuare un intervento di mastopessi per ridurre il difetto.

  • Percentuale di Rischio

    circa 1 caso ogni 200 pazienti

  • Quando può accadere

    generalmente dopo alcuni anni o dopo gravidanze e dimagrimenti

Altre Complicanze

Durante l’intervento o nel postoperatorio, anche se eventi rarissimi, possono verificarsi complicanze gravi come Shock Anafilattico, Tromboflebite ed Embolia Polmonare che necessitano di terapie adeguate.

  • Percentuale di Rischio

    molto rare, meno di 1 caso ogni 2000 pazienti

  • Quando può accadere

    generalmente durante o subito dopo l’intervento