Qualcuno scrisse: “Le scelte giuste vengono dall’esperienza… e l’esperienza viene dalle scelte sbagliate.”
La chirurgia estetica del seno ci ha abituati a vedere negli ultimi 20 anni ogni tipo di mostruosa trasformazione dettata dalla moda o da modelli estetici distorti provenienti soprattutto da oltreoceano. Oggi più che mai si ha la possibilità di arrivare ad una scelta più consapevole rispetto al passato dove non si conoscevano gli effetti e i problemi legati alle richieste OVERSIZE – XXL.
La chirurgia plastica seno Roma del Dott. Marco Berloco presenta un approfondimento sulla pericolosità degli eccessi nella chirurgia plastica al seno.
Spesso sono gli stessi chirurghi che pur di assecondare le richieste e per non perdere la paziente, purtroppo sottovalutano e minimizzano i possibili rischi. Non poche volte mi è personalmente capitato di rifiutarmi di eseguire un intervento al seno in seguito a richieste tassative di un risultato fuori misura. Quasi sempre accade con giovani ragazze, dove tutti i tentativi di far comprendere i problemi, si infrangono contro una immatura ostinazione nel voler raggiungere ad ogni costo il volume sognato.
Le protesi al seno di grandi dimensioni possono determinare, per compressione del rivestimento cutaneo, adiposo e ghiandolare, un’atrofia dei tessuti che porta nel migliore dei casi ad una visibilità dell’impianto, dolori cronici, smagliature, perdita di sensibilità, atrofia ghiandolare con perdita della capacità di allattamento, simmastia, ptosi e nel peggiore dei casi ad una possibile ulcerazione della pelle per assottigliamento cutaneo con conseguente espulsione dell’impianto.
Più le dimensioni degli impianti sono grandi e più pesano e più pesano e più i seni scendono per la distensione e il cedimento della cute. E’ sempre valida la regola che ad aumentare dopo 12 mesi di un po’ il volume di una protesi si fa sempre in tempo mentre a ridurre la dimensione di un impianto troppo grande comporta una serie di problematiche che potrebbero portare alla necessità di eliminare l’eccesso cutaneo dovuto allo sfiancamento dei tessuti. Questo comporterebbe l’obbligo tecnico di praticare una mastopessi con un numero maggiore di cicatrici visibili e delle serie difficoltà nel garantire un risultato accettabile.
La paziente deve comprendere che, anche se è sempre possibile sottoporsi ad un intervento secondario correttivo in caso di scelta della dimensione sbagliata delle protesi, gli esiti e le possibili complicanze di un intervento secondario potrebbero peggiorare ulteriormente il risultato.
Non è come acquistare una maglietta della misura sbagliata, accorgersene ed avere la possibilità di tornare in camerino per provarne un’altra. La scelta corretta dovrebbe essere fatta all’inizio e qui entra in gioco la serietà e la professionalità del chirurgo plastico che deve avere la giusta esperienza per capire e soprattutto far capire alla paziente quale sia la scelta più giusta e quali tutti i rischi di una sbagliata.
In un soggetto dalla corporatura media e di altezza non superiore al 165cm la scelta di una protesi seno al di sopra dei 380cc di volume potrebbe portare, nel tempo e nella maggior parte dei casi, a seri problemi di salute!
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