3. Possibili complicanze
–Alterazioni della Sensibilità: qualsiasi incisione cutanea può portare ad una perdita di sensibilità dell’area circostante che in alcuni casi può essere permanente. Pertanto l’accesso areolare può avere come conseguenza un’alterazione della sensibilità di una zona decisamente più importante del solco sottomammario.

–Retrazioni profonde: in rari casi una retrazione cicatriziale dei tessuti interni può portare ad un affossamento del margine areolare (anche se la cicatrice cutanea è di ottima qualità) determinando un alterazione del profilo areolare e nei casi più gravi anche del capezzolo che viene tirato verso il basso. La via dal solco è esente da tale problema.
–Infezioni: recenti raccomandazioni da parte delle maggiori case produttrici di protesi, frutto di studi a livello internazionale, sconsigliano la via transareolare per il maggior rischio di infezione dovuto all’attraversamento chirurgico dei dotti galattofori (ambiente in comunicazione con l’esterno e pertanto non sterile). Hanno inoltre individuato nelle infezioni subcliniche una delle principali cause della contrattura capsulare.
–Predita di colore del margine areolare:
altro elemento da valutare è che quasi sempre chi ha il seno piccolo ha anche una areola di piccole dimensioni. Pertanto spesso ci si trova ad avere una porta d’accesso più stretta e non estensibile in quanto confinata al solo margine emiareolare inferiore.
Questo porta ad un maggior trauma dei bordi cutanei durante la manovra di inserimento della protesi con possibile disepitelizzazione e perdita permanente ed irregolare di colore dell’areola sui margini.
L’utilizzo di un camouflage con trucco permanente (tatuaggio), in rari casi risolve il problema.